Era Novembre, a casa di una amica di mamma, me lo ricordo come fosse ieri anche se sono passati circa quindici anni. Mi annoiavo aspettando che le due mamme si stancassero di ciarlare in cucina davanti al tea, mentre mio fratello e il suo amico giocavano in cameretta. Nonostante fossero del tutto fuori stagione, l’amica di mamma aveva preparato le fragole con la panna*, quindi la conversazione si sarebbe protratta ancora e ancora. Per tenermi buona mi diede la coppetta e mi disse che in salotto avrei trovato molti libri e che potevo prenderne quanti ne volevo, anche per portarli a casa.
Furono le parole magiche, da quel momento il tempo perse la sua importanza, mi sembrò anzi fin troppo poco quando circa due ore e mezza dopo, mi vennero a chiamare per tornare finalmente a casa.
In quella libreria trovai un libro che ancora oggi resta uno dei più poetici che abbia letto, seduta sul grosso tappeto mangiando fragole fuori stagione, mi ritrovai a Vienna, fra violini e amori, fra musica e passione.
Non riuscii a finirlo, e per fortuna mi venne prestato, lo lessi tutta la sera, fino ad avere gli occhi imploranti di pietà e alla fine, quando crollai esausta ricordo ancora che sognai il gran concerto di cui narra.
Quando seppi che ne avevano tratto un film corsi a vederlo, anche se come sempre ero sicura che non sarebbe stato bello quanto il libro (invece mi sbagliavo!), avvertivo la necessità impellente di sentire quella musica!!! Quel Canone Inverso che dà titolo al romanzo e attorno al quale gira tutta la tormentata storia.**
Ne sono rimasta così affascinata che per mesi non facevo altro che ascoltare le colonne sonore di Morricone, e in particolare questa.
Mi ero anche messa in testa di imparare a suonare il violino, ma ero già troppo grande e poi, se dovessi assecondare ogni passione che mi nasce dalla lettura, a quest’ora sarei una strega provetta, un’astronauta, una cuoca, un’investigatrice e una psichiatra, come minimo.
La cosa affascinante, oltre alle atmosfere, è l’alternarsi dei narratori della storia, seppur non esplicitati, che integrano ognuno a modo loro, i vari intrecci, arricchendoli di dettagli e talvolta anche confondendo leggermente il lettore. Proprio come se qualcuno stesse raccontando la storia a voce e si perdesse in una parentesi personale.
Il finale mi ha lasciato senza fiato, con un colpo di scena davvero inaspettato considerando che – a parte le parti storiche dell’avvento del nazismo – è un romanzo molto leggero. Invece… zac, un finale coi fiocchi che fa rivalutare l’intero racconto e costringe a rileggerlo sotto questa nuova ottica!
Sai che Canone inverso è uno dei miei film preferiti? Ho la colpa però di non aver mai letto il libro.. dovrò rimediare! Sai anche che avevo letto delle recensioni sul film e la critica lo aveva praticamente stroncato?.. ci sono rimasta malissimo! Sono partite le mie solite e noiose elucubrazioni mentali in cui mi sono auto-insultata dandomi della mediocre e della capra sull’argomento cinema.. poi però ho risolto tutto con un chissene!! Se mi riaffiora alla mente quel film sento ancora una forte stretta allo stomaco! Ricordo dialoghi e scene. Una su tutte: il suono dei violini che si rincorre fra le scale semibuie del collegio: emozionante, perfetta nella fotografia e nel montaggio, epica!!
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Quando mai la critica ne ha azzeccata una? Ahahah
Il suono dei violini è qualcosa di magico!
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L’ha ripubblicato su Thr0ugh The Mirr0re ha commentato:
La cosa affascinante, oltre alle atmosfere, è l’alternarsi dei narratori della storia, seppur non esplicitati, che integrano ognuno a modo loro, i vari intrecci, arricchendoli di dettagli e talvolta anche confondendo leggermente il lettore. Proprio come se qualcuno stesse raccontando la storia a voce e si perdesse in una parentesi personale.
Ottobre, con l’inizio dell’autunno, ed è subito libro e copertina🙃
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