Ciao a tutti, che strano tornare a scrivere “in diretta”, ma si sa, Dicembre è sempre il mese della malinconia e della nostalgia canaglia… e fra i mille lavori, il teatro, la casa nuova, i viaggi e la vita, ho sentito la necessità di tornare anche qui.
Ultimamente sto scrivendo molto, ma non per voi, e me ne dispiace. Sono sommersa da talmente tanti impegni che a volte vorrei la giratempo per riuscire a fare tutto.
So che mi capirete, perché il blog per molti di noi è uno sfogo, un diario, una finestra sul mondo. E allontanarsene è un dolore ma se bisogna rinunciare a qualcosa è sempre agli hobby. Purtroppo.
Però oggi sono qui, a lavoro, e penso a quanto è passato da quel giugno 2016 in cui ho deciso di aprirmi e rivelare parti di me a degli sconosciuti. A quanto ho detto, attraverso i libri che leggo, le serie che guardo, le mie disavventure, le riflessioni…
E a quanto non ho detto. Del mio anno buio. Delle ansie e delle sofferenze. O meglio, l’ho detto fra le righe, così che solo a chi interessa davvero arrivi e non annoi gli altri che sono qui magari per un consiglio di cucina, per farsi una risata, o per caso…
Non volevo abbandonare il blog del tutto, allora ho cominciato a ripostare i vecchi articoli, e credo tutto sommato sia stata una scelta vincente perché molti non avevano letto. Non mi avevano conosciuta.
Sto ribloggando serie tv, libri, riflessioni, disavventure mie e dei miei favolosi collaboratori. E spero che così possiamo restare in contatto, anche se nel frattempo accumulo vita. E un giorno dovrò scriverne. Vorrò scriverne.
In questo 2019 sono successe talmente tante cose belle e brutte che faccio anche fatica a metterle tutte nero su bianco. E infatti ho scelto di colorare questa pagina; a rappresentazione del mio stato d’animo.
Ho 4 lavori, e non so bene come sto riuscendo a gestirli tutti e non impazzire. Ma forse sono pazza e questo è il segreto. Ho cambiato casa, sono aumentate le spese e questo spiega i suddetti 4 lavori. E nonostante la stanchezza fisica, mentale, emotiva, astratta, mi sento estremamente fortunata: innanzitutto perché è un periodo in cui lavoro non se ne trova facilmente. Un lavoro stabile almeno, uno che ti faccia arrivare a fine mese senza contare i centesimi (purtroppo non è il mio caso ma ripeto, sono fortunata ad averli trovati!), e poi super importante, mi piacciono tantissimo! Sono tutti precari, instabili, castelli di carta che potrebbero crollare da un momento all’altro. Ma io quando lavoro sono serena. E credo questo sia impagabile.
Viaggio, principalmente per lavoro. Ma mi sto ritagliando qualche giorno anche per fare la turista. E progetto. Progetto grandi viaggi.
Trovo il tempo per le persone che amo.Non quanto vorrei. Non sempre e non nel modo che mi piacerebbe. Ma ho capito che un sms è meglio di niente a volte.
Sono tornata a teatro, scrivo, dirigo e reciticchio. Ho una nuova compagnia, instabile, un altro castello di carta. Ma mi diverto. E per ora tanto basta.
Sono stata male. Tanto. Fisicamente. Questa schiena da novantenne non regge i ritmi. Per non parlare delle ginocchia. Altro che 33 anni, me ne sento 133. Emotivamente. Ho avuto delle ricadute, ho avuto dei nuovi giorni bui. Ansia, Panico. Incertezze. Giorni di nevrosi e notti di incubi e insonnia.
Sono stata bene.
So che starò male di nuovo. E bene di nuovo. E’ la vita.
Insomma, il 2019 si sta concludendo e io avrei così tanto da dire. Ma mi affido al 2016, e al 2017, e al 2018. Per un po’.
Finché non troverò di nuovo il tempo di raccontarmi.
Nel frattempo vi leggo. E vi mando un abbraccio. A chi sta bene, a chi sta male. E a chi ancora non l’ha capito…
Buona fine, e buon inizio
Gioia
Ecco perché ripostavi! Non capivo infatti.
Buon 2020^^
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Tutti noi abbiamo periodi più pieni e in effetti fai bene a rispostare io molti articoli me li ero persi 🙂
Buon anno nuovo 🙂
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complimenti Gioia per non aver abbandonato nonostante gli impegni, mi fa piacere leggere anche articoli vecchi che come dici giustamente possono essere sfuggiti
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Capisco benissimo lo stato d’animo
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